domenica 11 gennaio 2009

Caro Raffaello... forse tra altri 100 anni riusciremo a fare qualcosa

La grande opportunità per un exploit promozionale con la Mostra di Raffaello è andata persa.

Per importanti occasioni come questa, la macchina promozionale deve essere messa in moto almeno sei mesi prima – e per “messa in moto” intendo promozione attiva con comunicati stampa, pubblicità e comunicazioni varie già 100% chiare e precise. Questo vuol dire che ancora prima dei sei mesi è imperativo creare un piano di azione e relative strategie sia a livello di creazione di “prodotto” (cosa, quando), posizionamento (come vogliamo che sia percepito questo evento), target (a chi vogliamo comunicare questo evento) ed obiettivi (cosa si vuole ottenere).

Insomma, ordinaria amministrazione per chi sa fare questo mestiere.

Oggi invece -- a pochi mesi dal grande evento -- ancora non si è visto un logo per la mostra, non si conoscono le date precise e non si capisce la tipologia dell’evento stesso. Non a caso, i negozi non si stanno preparando per ricevere turisti “affamati” di Raffaello, ne gli alberghi stanno pubblicizzando pacchetti turistici appositamente studiati per chi volesse partecipare. Forse tutto questo si farà all’ultimo minuto… speriamo in un minimo di accoglienza da parte della città per quelli che saranno così fortunati da ricevere comunicazioni a riguardo.

Il problema però è che la città di Urbino potrebbe – e dovrebbe – aver capitalizzato su questa opportunità ormai da mesi.

Perché la città di Urbino continua ad inciampare sui propri piedi? Io penso sia perché, come dicono in Messico, qui ci sono “troppi capi e pochi indiani”. Da quello che io, cittadino Urbinate, sono riuscito a capire, questa mostra è in mano a due o tre enti… e come dice il detto, troppi cuochi rovinano la minestra. Soprattutto se nessuno di questi “cuochi” fa il cuoco di mestiere.

Insomma, mi pare ovvio che qui ci vuole un po’ più di competenza. Tutte le buone intenzioni degli enti non bastano più.
Spero che nella nuova amministrazione ci sia spazio per noi che -- ormai da anni -- scalpitiamo per avere l’opportunità di offrire alla città un po’ della nostra professionalità.

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